info@strategy-innovation.it (+39) 06 97797075

Codice etico

L'etica è al centro delle nostre relazioni e delle nostre azioni.

Scarica in formato PDF

"Strategy & Innovation" adotta il codice suggerito da Assoconsult

1. Uguaglianza. Ogni persona è degna di uguale considerazione e rispetto. Il consulente di conseguenza rispetta ugualmente ogni stakeholder, considerandolo fonte di diritti e di valori a sé, e non mero mezzo per i propri scopi.

2. Autonomia. Il consulente promuove l'autonomia e la libertà di scelta del cliente e degli stakeholder. Sulla base della consulenza offertagli, il cliente deve essere messo nelle condizioni di prendere le proprie decisioni in modo responsabile .

3. Interesse del cliente. Il consulente opera nell'interesse del cliente, cioè non solo il singolo committente dell'incarico, ma l'organizzazione-cliente in nome e per conto della quale l'incarico viene attribuito. Perciò egli favorisce la messa a fuoco degli interessi effettivi dell'organizzazione-cliente e degli obbiettivi effettivi della consulenza.

4. Fiducia. Il consulente opera in modo da giustificare e salvaguardare la fiducia in lui riposta, perseguendo l'interesse del cliente con lealtà e diligenza nello svolgimento degli incarichi, prevenendo e sventando i conflitti di interesse.

5. Oggettività e indipendenza. Nell'uso e nel trasferimento di conoscenza e informazione, il consulente mantiene la sua indipendenza di giudizio, e formula le sue affermazioni su materie di fatto nel rispetto della massima oggettività e ricerca della verità.

6. Imparzialità, empatia ed equo bilanciamento. Nel consigliare scelte e soluzioni, il consulente forma il suo giudizio in modo imparziale ma simpatetico nei confronti delle parti coinvolte. Di fronte al contrasto tra interessi legittimi egli cerca soluzioni di equo bilanciamento, che potrebbero essere accettate mediante un accordo imparziale, informato e non forzato dalle parti.

7. Riservatezza e privacy. Il consulente garantisce la riservatezza delle informazioni confidenziali ottenute dal cliente e il rispetto della privacy del cliente, dei membri dell'organizzazione e degli altri stakeholder con i quali egli viene a contatto.

8. Trasparenza. Il consulente segue il criterio di trasparenza nel fare emergere i problemi posti da contrasti, intendimenti non dichiarati o comportamenti ingannevoli, in modo che ciascuno sia messo in condizione di prendere posizione e di fare le sue scelte responsabilmente.

9. Responsabilità sociale. Nel considerare le conseguenze anche non immediate delle attività di consulenza e per gli stakeholder del cliente, la società in generale e l'ambiente, il consulente è socialmente responsabile. Egli perciò ricerca soluzioni nel bene comune del cliente e dei suoistakeholder, tali da essere al contempo sostenibili dal punto di vista finanziario, sociale e ambientale.

10. Equa condotta contrattuale. Il consulente offre benefici reali al cliente a fronte di un'equa remunerazione. I termini della prestazione di consulenza devono essere fin dapprincipio descritti tanto completamente quanto è possibile. Al sovvenire di eventi imprevisti, il consulente propone termini che sarebbero stati comunemente accettati in un accordo iniziale in cui tutte le informazioni fossero state ugualmente possedute dalle parti.

11. Promozione delle capacità e della crescita professionale. Il consulente promuove le capacità e la crescita professionale, dedicando attenzione al costante aggiornamento e crescita delle competenze proprie e dei propri collaboratori, nonché al sostegno delleprospettive di carriera e dell' impiegabilità dei collaboratori e dei dipendenti.

12. Giuste remunerazioni. Nel consigliare le organizzazioni clienti e nell'organizzare la propria impresa, il consulente perseguela giustizia nelle remunerazioni, cioè laproporzionalità della remunerazione al contributo dato sia nel lavoro individuale sia di gruppo. Egli fa attenzione a che leopportunità iniziali delle diverse persone siano sostanzialmente eque, cosicché ciascuno possa dare il suo apporto essendo effettivamente dotato dei mezzi di cui ha bisogno.

13. Cooperazione e concorrenza leale. Il consulente coopera con i colleghi per sviluppare e far circolare all'interno della comunità professionale le conoscenze e le innovazioni scientifiche, tecnologiche e culturali che consentono ilmiglioramento complessivo della qualità e dell' utilità sociale della consulenza. Inoltre i consulenti competono tra di loro in modo leale e nell'interesse del cliente.

14. Legalità. A parte casi estremi di obiezione di coscienza, la legge deve essere sempre rispettata indipendentemente dai contenuti particolari delle singole norme. Di conseguenza il consulente rifiuta gli incarichi che implichino violazioni della legge. Il Codice Etico richiede l'osservanza della legge, ma può istituire obblighi etici ulteriori rispetto a quelli legali, purché non in contrasto con la legge e con lo scopo di perseguire obbiettivi con essa compatibili.

15. Integrità e reciprocità. La condotta professionale del consulente deve essere moralmente integra, cioè far corrispondere alle parole i fatti, specie nell'osservanza del Codice Etico. Egli coopera nella comunità professionale con chi reciprocamente rispetta il Codice Etico e si aspetta reciprocità nell'osservanza di principi etici analoghi da parte dei suoi interlocutori.

16. Reputazione e accountability. Il consulente sostiene la reputazione della professione innanzitutto attraverso il rispetto del Codice Etico. Per questo egli è impegnato a "rendere conto" della sua condotta, rispetto a quanto previsto dal Codice Etico, ai diversi stakeholder.